E’ L’EUROPA, BELLEZZA !
Tutti in bici ! (secondo REPUBBLICA del 1/10 u.s., pag.1)
Contenti gli ecologisti (specialmente quelli di città).
Meno lieti gli anziani. Che non riescono a reggersi in piedi, anche senza bici.
Questa improvvisa (involontaria) passione (per la bici) ha fatto seguito alla
crisi. Anzi all’accorpamento europeo. Confessiamolo: tutti lo abbiamo voluto e
desiderato. Compresi i padri fondatori (in prima linea, quelli di nazionalità
germanica). Ma purtroppo coloro che rappresentavano, all’epoca, il nostro Paese
avrebbero dovuto non ignorare che la
nostra contrabbandata produttività e competitività erano solo delle
enunciazioni giornalistiche. Cioè propagandistiche. E che il nostro presunto
benessere, prima dell’accorpamento europeo, si basava sugli investimenti
statali, finanziati con il crescente debito pubblico. E con il ricorso alla continua svalutazione
monetaria della lira, che rendeva le nostre merci, all’estero, più competitive,
cioè meno costose (delle altre). Ma di tali strumenti (ricorso a alla svalutazione monetaria e
debito pubblico) ci si è, con l’accorpamento europeo, del tutto privati in assoluta
buona fede (così almeno si presume). Dando via libera a coloro (nazioni e
potentati finanziari) che non erano partecipi di una analoga buona fede. E che
attualmente stanno giocando la “carta
europea” con spirito fortemente
egemonico, sul piano economico e finanziario.l Ed adesso ?. Possiamo solo
limitarci ad intonare il motivo “Fin che la barca
va”. Ammesso che non sia già affondata. E che nessuno se ne sia
ancora accorto..
Bluewind
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